BOSCO VERTICALE POPOLARE
Descrizione dettagliata
I tecnici del Comune potranno individuare, insieme ad MM, gli edifici da trasformare in pareti verdi, ed il giusto tipo di pianta, in base all’esposizione e le caratteristiche strutturali dell’edificio. Si può partire in chiave sperimentale su uno/due edifici, in base al costo effettivo di piantumazione di ciascun edificio. L’investimento necessario è subordinato a vari parametri, tra cui l’ev. necessità di eseguire opere strutturali preparatorie. Poposta valida x in ogni Municipio. Chiunque volesse farla propria, non ha che da riprendere il titolo e il testo e proporla nel proprio Municipio.
A titolo di esempio, il quartiere Lorenteggio, ex “Quartiere IFACP Renzo e Mario Mina”, comprende sei isolati tra le vie Giambellino e Lorenteggio. L’area su cui sorge il quartiere ha un’estensione di circa 134.000 mq, con un volume edificato di 670.000 mc e quindi un indice urbanistico pari a 5 mc/mq. Ma questa proposta può essere “adottata” per qualsiasi edificio di edilizia popolare di proprietà del Comune e anche replicata in ciascun Municipio. Chiunque volesse farla propria, non ha che da riprendere il titolo e il testo e proporla nel proprio Municipio.
Il Bosco Verticale dell’architetto Boeri è diventato tra gli edifici più celebri in tutto il mondo. Le pareti verdi tuttavia non sono necessariamente associate alle case da ricchi, anzi: alcuni rampicanti crescono quasi spontaneamente, con necessità di pochissima manutenzione ma una grande guadagno in termini di valorizzazione estetica e ambientale degli edifici. Oltre al beneficio ambientale, dunque, il Bosco Verticale Popolare offre anche un beneficio sociale: le case popolari possono essere belle e “glamour” come i grattacieli della nuova Milano!